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Prefazione
Il protagonista di questa sezione è un edificio che, silenziosamente e senza
ottenere la notorietà di altri, ha contribuito a scrivere la storia di Parma
degli ultimi cinquecento anni.
È una storia affascinante la sua, racchiusa nel silenzio dei chiostri e
delle stanze, ma che merita di essere raccontata perchè è la storia di tante
persone che qui hanno vissuto, lavorato e servito il proprio ideale.
Il racconto è reso particolarmente interessante anche dalle pregevoli caratteristiche
architettoniche e artistiche dell'insieme, dalle quali trapela la profonda
dedizione di chi vi si applicò lasciando un'impronta indelebile per i posteri.
È anche per dare una continuità ideale a questa storia, da me amata fin
da piccolo quando frequentavo l'asilo infantile delle Suore del Buon Pastore,
che ho ritenuto alcuni anni fa di acquistare l'immobile al fine di recuperarlo
al pieno utilizzo.
Abitando nelle vicinanze infatti potevo rendermi conto del progressivo degrado
nel quale si era ridotto l'edificio, ormai divenuto inidoneo per l'uso istituzionale
e pertanto destinato inevitabilmente ad essere dismesso, mentre per l'impresa
Pizzarotti risultava non più sufficiente la sede storica di Borgo Felino.
Le difficoltà per realizzare questo "sogno" sono state tante e talvolta
parevano insormontabili, ma con gli sforzi congiunti di molti e con una
buona dose di pazienza sono state poco per volta superate.
Ora l'impresa è compiuta e l'ex convento di San Cristoforo, ripristinato
nell'antico splendore, è pronto ad entrare a testa alta nel terzo millennio. |
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