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Restauri di carattere artistico con la soprintendenza ai beni ambientali e architettonici
L'approccio alla progettazione di ristrutturazione e adattamento, pur essendo
mirato a conseguire una sistemazione razionale degli spazi finalizzata alla
nuova funzione, è stato, oltre che cauto e rispettoso dell'ambiente in cui
si andava a operare, attento a preservare e mettere in risalto ogni valido
aspetto del vecchio complesso.
In questo senso molto stretta è stata la collaborazione con la Soprintendenza
ai Beni Ambientali e Architettonici dell'Emilia Romagna cui spettava l'approvazione
dei progetti e la successiva sorveglianza sui lavori, soprattutto in occasione
di varie impreviste situazioni che si sono venute a creare man mano che
si procedeva a demolizioni, rinforzi e risanamenti strutturali, tali da
richiedere in alcuni casi la presentazione di progetti di variante. I
lavori di restauro veri e propri sono stati seguiti da un consulente artistico,
appositamente nominato dall'Impresa nella persona dell'Arch. Cesare Mari
che ha operato in sintonia con i funzionari della Soprintendenza.
È stato possibile, oltre alla rimozione delle superfetazioni e alla messa
in risalto, ove ancora esistenti, degli elementi architettonici originari,
recuperare alcuni affreschi occultati da mani di sovrastanti tinteggi
e dei quali si ignorava l'esistenza, come l'immagine della Madonna del
Rosario su una parete dell'antico dormitorio (oggi open-space) riprodotta
a pagina 57, o quella emersa alla testata del porticato illustrata a pagina
60, o quelle due sulla facciata della chiesa.
È stata inoltre messa in luce la decorazione pittorica che ornava soffitto
e pareti della chiesetta interna riservata alle monache (oggi presidenza);
infine sono stati effettuati indagini e assaggi che lasciano intravedere
la possibilità di ulteriori recuperi.
Merita anche un richiamo il riordino e il ripristino delle facciate,
in particolare quelle prospicienti il chiostro maggiore con relativo loggiato
la cui bellezza e armonia è stata ulteriormente valorizzata da una appropriata
sistemazione del giardino in sostituzione del vecchio ortogiardino conventuale. |
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